L’ultimo libro di Giancarlo Rinaldi rivoluziona la maniera di pensare e scrivere la storia del cristianesimo nei primi secoli. Fino ad ora la si raccontava mettendo al centro la politica degli imperatori e basta. Ma già una lettura di Eusebio di Cesarea ne di Tertulliano, per citare solo questi, ci metteva in guardia dal semplificare troppo le cose e ci spingeva a prestare attenzione alle politiche, varie diverse, dei governatori delle province di cui si componeva l’impero romano. Questo è proprio il lavoro che Rinaldi ha svolto nelle 650 pagine circa del suo volume riccamente illustrato. L’opera è divisa in tre parti. Nella prima si ripercorre la storia delle politiche imperiali grazie anche a quasi tutti i testi che la illustrano sia in latino e greco che in traduzione italiana. Nella seconda il metodo ‘prosopografico’ è applicato alla lettura del Nuovo Testamento; così s’indaga su figure quali Ponzio Pilato, Sergio Paolo, Gallione, il procuratore Felice. La terza parte è la più originale. Per le province dell’Asia, dell’Egitto, dell’Africa e della Siria si ricordano tutti i governatori che hanno avuto a che fare con la realtà cristiana, si esaminano le loro vite e le loro carriere e come tutto ciò ha influenzato il loro relazionarsi con i cristiani. Chiudono il volume numerosi indici accurati (argomenti, personaggi antichi, autori moderni, iscrizioni, papiri, citazioni bibliche, illustrazioni).
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